No Tap – 9 dicembre, violata la zona di interdizione

Nel primo pomeriggio di sabato 9 dicembre, circa ottanta manifestanti hanno nuovamente percorso in corteo la provinciale San Foca-Melendugno. Determinati a raggiungere la “zona rossa” intorno al cantiere TAP, hanno poi attraversato alcune campagne fino a raggiungere il muro di jersey ed uno dei cancelli che delimitano l’area interdetta, dove sono esplosi alcuni petardi e la polizia ha risposto col lancio di una decina di lacrimogeni.
A quel punto è stato deciso di tornare indietro ed è iniziato un inseguimento da parte della polizia in tenuta antisommossa, coordinata dal volo di un elicottero.
Verso le 16.00 cinquantadue dei manifestanti sono stati accerchiati e bloccati nelle campagne, caricati sui cellulari e condotti a Lecce dove sono stati divisi tra la questura e il comando dei carabinieri per l’identificazione. Dopo otto ore di fermo, sono stati tutti rilasciati con una denuncia per manifestazione non autorizzata e violazione della zona interdetta (art. 650 cp) e alcuni per lancio di oggetti o esplosioni pericolose. Sono stati contemporaneamente emessi cinque avvisi orali e cinque fogli di via da Melendugno e Lecce che si aggiungono ai sei dei giorni precedenti.
Fuori dalla questura e la sede dei carabinieri sono da subito accorsi numerosi solidali che hanno aspettato fino alle due della notte il rilascio di tutti.

È importante ribadire che per la seconda volta nel giro di pochi giorni si è riusciti a raggiungere l’area del cantiere violando l’ordinanza di interdizione del prefetto e dando filo da torcere a chi lavora alla vigilanza della “zona rossa”.

 

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