Era da tempo che non si praticava la buona abitudine di godersi l’alba a San Basilio in larga compagnia. Nonostante Tap abbia già ricevuto i finanziamenti dalla Banca Europea per gli Investimenti senza particolari intralci, da due giorni molti oppositori di Tap stanno riprovando a bloccare i lavori con puntualità e tempestività.
Gli appuntamenti al levar del sole sono ripresi da mercoledì 7 febbraio: dalle sei e mezza del mattino, una quarantina di manifestanti hanno bloccato la stradina che conduce al cancello d’accesso principale del cantiere di San Basilio, anticipando l’arrivo della trafila di mezzi pesanti che ogni giorno operano per la preparazione al pozzo di spinta. Oggi non si lavora” era il leit motiv della mattinata di blocco animata da cori e urla, aspettando che accorresse un maggior numero di partecipanti per rinforzare il presidio, anche rispetto alla celere posta all’ingresso del cantiere. La lunga coda di mezzi, avendo serie difficoltà a proseguire verso il cantiere, ha creato un ingorgo lungo tutta la stretta via di campagna, tant’è che un camion è stato inverniciato sul parabrezza. Passata una buona ora, e una volta accertatosi che i mezzi non avrebbero più iniziato la giornata lavorativa, il blocco contro Tap si è accostato giusto per concedere ai camion lo spazio necessario per rifilare verso il punto di partenza, nonostante il veicolo di testa si fosse ritrovato con le gomme a terra…
L’appuntamento all’accesso del cantiere è stato ribadito per la mattina seguente. Infatti ci si è radunati allo stesso modo, ma con un leggero ritardo rispetto al giorno prima. Fortunatamente i mezzi non hanno potuto rispettare la stessa puntualità del giorno precedente, dalla sede di Almaroma non disponevano di un’adeguata scorta di celerini per arrivare fino all’ingresso. Gli unici agenti disponibili a fare da scorta ai mezzi son dovuti uscire dall’area del cantiere. Peccato che, nel frattempo, massi e pietre di muretti a secco tornavano a riversarsi nel mezzo delle stradine, e i blindati di questura e polizia hanno interrotto la loro corsa verso i camion ancora fermi al deposito. La strada era impraticabile e la retromarcia era l’unica manovra possibile.
Ancora un dietrofront, e ancora gomme a terra, ma questa volta di più.
Ritrovarsi dalle prime luci dell’alba con puntualità e costanza permette di riacquisire vitalità e nuove ispirazioni alla lotta contro questo tentacolo di guerra e devastazione, riscoprire vecchie e nuove capacità di contrasto è una conseguenza di questi faticosi ma stimolanti incontri.
Seguiranno aggiornamenti…