No Tap – Aggiornamenti 16-22 novembre 2017

“Se ci cacciate da Melendugno, saremo dappertutto”. Così si concludeva un’assemblea
No Tap all’indomani dell’ordinanza con cui il prefetto promulgava la zona rossa intorno al cantiere per la costruzione del gasdotto. E non è rimasto solo uno slogan.

 “Contro Tap blocchiamo tutto”
Lecce, 16 novembre. In mattinata, blocco stradale davanti alla prefettura. La polizia interviene e a colpi di scudo spintona via i manifestanti che partono in corteo per il centro cittadino. “No Tap Né qui Né altrove” e “Contro il Tap blocchiamo tutto” gli striscioni esibiti.

Vernice sulla sede PD
Lecce, 17 novembre. Imbrattata la facciata della sede del Pd provinciale con vernice rossa e scritte contro Tap.

Non si trovano le chiavi
Melendugno, 18 novembre. Partendo da San Foca con un corteo non autorizzato, un centinaio di manifestanti raggiungono in serata il limite della zona rossa sorvegliato da una camionetta della polizia e illuminato da una torre-faro. Sparisce la chiave di accensione del generatore di luce e il faro si spegne.

Corteo e blocco del traffico
Lecce, 19 novembre. Corteo non autorizzato con diversi blocchi stradali e volantinaggio. Traffico bloccato in vari incroci stradali.

Convegno sospeso
Lecce, 20 novembre. Contestazione davanti al Rettorato dell’Università, dove si sarebbe dovuto svolgere un convegno su “Sicurezza e tutela ambientale nello sviluppo di progetti energetici” al quale partecipavano oltre a Michele Elia, country manager di Tap, esponenti del Partito Democratico, di Eni, Confindustria Lecce, Ministero dello sviluppo economico, Ministero dell’ambiente.
L’ingresso è presidiato dalle forze dell’ordine in tenuta anti-sommossa che lasciano passare solo chi è accreditato a partecipare. Parte una rumorosissima contestazione in strada tanto che dopo un’ora il convegno viene sospeso.
Dopo un lancio di uova in direzione della polizia, la protesta si sposta su un viale dove un blocco stradale ferma per un po’ il traffico. Il motivo è ancora: “Voi bloccate un territorio, noi blocchiamo tutto”, in riferimento alla creazione della zona rossa.

Galleria foto:
http://questure.poliziadistato.it/Lecce/articolo/11665a132e8ab2a14320168974

Solidarietà contro la repressione
Carpignano Salentino, 22 novembre. Corteo in paese in solidarietà ad un attivista NoTap cui è stato notificato un foglio di via da Melendugno.
Al momento sono tre i fogli di via dal territorio investito dal cantiere Tap, notificati ad altrettanti attivisti. Due per violenza privata: sarebbero accusati di aver impedito, il 24 ottobre scorso, il transito di un’auto con a bordo personale di Tap, sbarrandole la strada.

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Melendugno – Falsi manifesti TAP

Dalla pagina facebook di TAP del 4 novembre scorso apprendiamo che sui muri di Melendugno (Lecce), nel cui territorio si sta erigendo il cantiere per il gasdotto, sono apparsi manifesti “con un falso messaggio” attribuito alla multinazionale.

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Lecce – Scritte e manifesti sulla sede TAP

Lecce, 14 novembre 2017

Imbrattati con vernice spray i muri e il portone d’ingresso della sede TAP a Lecce, in via Templari. Affissi manifesti contro il gasdotto.

 

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Melendugno – Imbrattato infopoint di TAP

La mattina del 13 novembre 2017, durante un corteo spontaneo a Melendugno indetto subito dopo la chiusura della zona rossa intorno al cantiere TAP, sono state tracciate scritte sui muri e le vetrate dell’infopoint locale di TAP, lanciato uova e portate via le telecamere esterne di sorveglianza.

Dalla pagina facebook di TAP:

https://www.facebook.com/TAPItalia/videos/1437115966408121/

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Tap – sulle ultime settimane di resistenza

Dal 24 ottobre sono ripresi i lavori preparatori alla costruzione del gasdotto TAP. Gli operai della ditta Mello di Carmiano hanno provveduto al taglio drastico delle chiome degli ulivi che ricadevano sul percorso del
tubo. Per una decina di giorni le motoseghe hanno lavorato fra la protezione dei cordoni di polizia e l’opposizione di quanti si sono arrampicati sugli alberi per impedirne il taglio, sono saliti sui mezzi della
Mello, hanno costruito barricate di pietre sulle strade per rallentare e trattenere i blindati.
In quei giorni è stato chiaro che proteggere gli alberi, oltre che un atto di riconoscenza e rispetto per una coltura secolare che ha dato il pane a molte generazioni di salentini, era un’azione indispensabile per
ostacolare la prosecuzione del gasdotto. Per questo, che gli alberi siano stati “potati secondo le buone pratiche agricole” , come sostiene TAP, è un’ inutile difesa, oltre che un’ evidente bugia. Continua a leggere

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Melendugno (Lecce) – Petardi contro auto di sorveglianza nel cantiere TAP

Nella notte tra il 4 e il 5 novembre 2017 un gruppo di persone rimaste anonime ha lanciato alcuni petardi contro un’auto dell’istituto di vigilanza Almaroma impegnata nella sorveglianza all’interno del cantiere del gasdotto TAP a San Basilio (Melendugno – LE). Bloccato anche il cancello d’ingresso del cantiere con un lucchetto, chiudendo dentro il vigilantes che era a bordo dell’auto, che ha dovuto chiamare rinforzi per liberare l’uscita.
Dal 24 ottobre in alcuni uliveti limitrofi al cantiere sono in corso delle drastiche potature per conto di TAP probabilmente preparatorie all’espianto di altri ulivi che si trovano sul percorso in cui verrà interrato il tubo. Accompagnate da continue proteste da parte di chi si oppone a tale progetto di devastazione.

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No Tap. Contestato D’Alema a Lecce

Lo scorso lunedì 16 ottobre Massimo D’Alema era a Lecce invitato da un circolo Arci per un “dibattito” (???) sul centenario della Rivoluzione d’Ottobre (Russia, 1917). Poco prima aveva dato avvio alla sua campagna elettorale inaugurando una nuova sede territoriale dello schieramento politico cui appartiene.
L’ingresso del locale Arci è stato da subito piantonato da una squadra di agenti in tenuta antisommossa, con tanto di scudi e manganelli, che decideva chi far entrare e chi no. Quando ad alcune persone, note come attivisti No Tap – ed è altrettanto noto che il suddetto politico si sia da tempo dichiarato favorevole al gasdotto – è stato impedito l’ingresso in quanto “non gradite”, è cresciuta all’esterno, di rimpetto all’ingresso che dà su una strada cittadina molto trafficata, una bella protesta: una cinquantina di persone si è fatta sentire con striscioni, fischietti e megafono.
Alla fine D’Alema è uscito dal retro e la polizia ha caricato per disperdere i manifestanti. L’auto che aveva accompagnato D’Alema è rimasta leggermente danneggiata.

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Paska ha concluso lo sciopero della fame

Apprendiamo questa mattina, tramite l’avvocato, che lo sciopero della fame di Paska, iniziato il 2 ottobre, si è prolungato per quattro giorni, terminando quest’oggi.
Come risulterà comprensibile, le tempistiche legate alla consegna della posta non consentono sempre tempestività negli aggiornamenti.

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Aggiornamenti su Paska: Sciopero della fame

Da una lettera giuntaci dal carcere di Lecce e datata 1 ottobre apprendiamo dell’intenzione di Pasca di intraprendere uno sciopero della fame, a partire dal giorno successivo, e di portare avanti per tutto ottobre diverse proteste contro le condizioni della sua carcerazione, finchè non verrà spostato in sezione o trasferito in altro carcere.
Arrestato il 3 agosto e successivamente rinchiuso nel carcere di Lecce, Pasca è stato dapprima in isolamento, poi spostato nella sezione “nuovi giunti” dov’è tutt’oggi. A differenza delle altre sezioni, nei “nuovi giunti” le celle (singole) restano chiuse per tutto il giorno: gli unici momenti di socialità sono le 2 ore d’aria al mattino e al pomeriggio e la saletta. Le domande per l’ottenimento dei colloqui straordinari sono state sempre respinte adducendo a motivazione le più svariate scorrettezze formali. Anche per l’ottenimento delle telefonate il percorso continua ad essere tortuoso e contrastato e, per quanto riguarda la corrispondenza, ricordiamo che la censura è stata revocata solo poco tempo fa.
Alle proteste e alle rimostranze la direzione ha risposto passando dalla raffica di rapporti alle denunce.
Nonostante il protrarsi di queste condizioni il suo umore è sempre alto. Ci comunica che è riuscito a sentire le nostre voci durante gli ultimi presidi e quelle degli altri detenuti che, dai corridoi della sezione a lui più vicina, gli “trasferivano” saluti e incitamenti da fuori le mura. Naturalmente questo ci riempie di gioia e ci dà ancora più forza per sostenere la sua protesta e allargare la solidarietà a tutte le detenute e i detenuti.
Paska libero, liberi tutti!

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Sabato 30 settembre 2017 – Presidio davanti al carcere di Lecce

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