Lo scorso lunedì 16 ottobre Massimo D’Alema era a Lecce invitato da un circolo Arci per un “dibattito” (???) sul centenario della Rivoluzione d’Ottobre (Russia, 1917). Poco prima aveva dato avvio alla sua campagna elettorale inaugurando una nuova sede territoriale dello schieramento politico cui appartiene.
L’ingresso del locale Arci è stato da subito piantonato da una squadra di agenti in tenuta antisommossa, con tanto di scudi e manganelli, che decideva chi far entrare e chi no. Quando ad alcune persone, note come attivisti No Tap – ed è altrettanto noto che il suddetto politico si sia da tempo dichiarato favorevole al gasdotto – è stato impedito l’ingresso in quanto “non gradite”, è cresciuta all’esterno, di rimpetto all’ingresso che dà su una strada cittadina molto trafficata, una bella protesta: una cinquantina di persone si è fatta sentire con striscioni, fischietti e megafono.
Alla fine D’Alema è uscito dal retro e la polizia ha caricato per disperdere i manifestanti. L’auto che aveva accompagnato D’Alema è rimasta leggermente danneggiata.
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