Si può fare

Un mese fa abbiamo occupato l’ex canile comunale in via San Nicola a Lecce, trasformandolo in parte in spazio abitativo e in parte in spazio sociale e di lotta.
Da qualche giorno alcuni commedianti della politica locale (Lega, Forza Italia, Sentire Civico, Movimento in Libertà) ne stanno chiedendo a più riprese lo sgombero. Qualcuno, in vena di spararla più grossa degli altri ha anche minacciato di provarci personalmente se le istituzioni preposte non dovessero muoversi subito. Per il momento però sono rimaste solo parole al vento – che paura!!!
Pretesti ne avrebbero ben pochi nel chiedere “la restituzione alla comunità” di uno stabile abbandonato da circa un anno, che è stato ritenuto non idoneo allo scopo cui era stato destinato. E difatti, nel tentativo di metterci contro i cittadini “per bene”, non hanno altro appiglio se non quello di denunciare un uso “illegale” dello stabile e dei beni di prima necessità, che andrebbe a ledere la cittadinanza leccese.
Crediamo che questi buffoni non solo non abbiano alcun tipo di preoccupazione per chi vive nel territorio leccese, ma non hanno nemmeno un reale interesse all’occupazione della Canaglia. Semplicemente usano questo argomento per cavalcare l’onda di odio scatenata dal loro eroe, il Ministro Salvini, e la riutilizzano in salsa leccese nel tentativo di scalare i vertici della politica locale.

Da parte nostra non abbiamo molte parole da dedicare al prode giustiziere che chiede lumi sulla legalità della nostra presenza.  Semplicemente la parola “occupazione” contiene la risposta: Canaglia è un posto aperto e abitato senza alcun permesso – fortunatamente non il primo né l’unico a Lecce – che continua ad affermare la libertà delle sue scelte, la sua contrarietà al compromesso istituzionale e al ricatto del mercato.

Invece preferiremmo parlare di una società in cui avere un tetto confortevole sulla testa è considerato un lusso da soddisfare solo se il portafogli è ben guarnito. Per gli altri, per chi non ha nessun santo o potente cui inginocchiarsi, non resta che accontentarsi di una vita sempre più risicata.
Preferiremmo parlare della quantità di sfratti e tagli delle utenze da cui è afflitta l’intera città di Lecce, e del perché ciò non provoca la – giusta – reazione di rabbia e di lotta di chi viene sbattuto fuori casa.
Preferiremmo parlare della speculazione del mercato immobiliare la cui logica preferisce lasciare chiuse, spesso a marcire, una notevole quantità di abitazioni che potrebbero soddisfare le esigenze di tanti.
Preferiremmo parlare della speculazione turistica e dell’industria del divertimento, che vede tanti ragazzi e ragazze sfruttati per pochi spiccioli nei locali e che arricchisce sempre i soliti rapaci.
Preferiremmo far notare come questi figuri leccesi sono i miserabili seguaci provinciali di chi è attualmente al governo nazionale con un programma di aggressione contro chi occupa il gradino più basso nella scala sociale, servendosi della creazione di continue emergenze: immigrazione, sicurezza, degrado, legalità…

Ma gli spazi e le possibilità di incontro sono sempre di meno. Per questo preferiamo andare dritti ai nostri bisogni, e – tra l’altro – occupare uno stabile abbandonato per farne anche uno spazio in cui confrontarsi ed organizzarsi contro la società del denaro che rifiutiamo.

Canaglia Occupata

Mercoledì 29 agosto, dalle 19.00
Aperitivo in piazza
Vino, birrette, tarallucci e materiale informativo
Piazza Santa Rosa da Lima (Quartiere Santa Rosa) – Lecce

si puo fare – pdf

 

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