Sviluppo insostenibile

No Tap No Tav No Sgomberi – La convergenza delle lotte

Il 30 ottobre 2018, al Sant’Anna di Pisa, si discuterà di come la “Nuova Via della Seta” (One Belt One Road) sarà rilevante per il conseguimento della “Agenda 2030” per lo sviluppo sostenibile.
La Cina, con questo grande piano infrastrutturale, intende migliorare i collegamenti nell’area eurasiatica su due direttrici:
– la prima direttrice (One Belt) è la “cintura economica terrestre” ovvero il collegamento via terra che raggiunge l’Europa dopo aver attraversato l’Asia Centrale, il Medio Oriente e la Russia;
– la seconda direttrice (One Road) è la “cintura economica marittima” ovvero il collegamento via mare che arriva nel cuore del Mediterraneo dopo aver costeggiato il Sudest Asiatico, l’Africa Orientale e il Medio Oriente.

Tra i progetti finanziati per lo “sviluppo sostenibile”, dalla banca di sviluppo multilaterale costituita apposta per finanziare questo grande piano (l’AIIB), è compreso il progetto TANAP (Trans-Anatolian Pipeline, il gasdotto che attraverserà la Turchia da est a ovest), che fa parte del cosiddetto Corridoio Sud del Gas insieme al TAP (Trans-Adriatic Pipeline, il gasdotto che dalla frontiera greco-turca attraverserà Grecia e Albania per approdare in Puglia) ed al SCP (South Caucasus Pipeline, il gasdotto che trasporterà fino al confine turco il gas naturale dalla zona di Shah Deniz, situata nel Mar Caspio, in Azerbaijan).
Anche la TAV Torino-Lione viene ora giustificata con l’importanza di integrarla in questa nuova “Via della Seta”.

Pensare che tutte queste grandi opere, che vedono ovunque un’opposizione al loro completamento, possano portare ad una svolta “sostenibile” di questo mondo è solo illusione. Questo mondo non può essere sostenibile, finché il suo imperativo sarà quello di produrre sempre più merce e devastare sempre più territori. Non è costruendo più dighe o più centrali termoelettriche che verrà affrontato alcun problema di impatto ambientale: la storia dell’energia non conosce infatti transizioni da fonti più inquinanti a fonti meno inquinanti (dal carbone alle rinnovabili, ad esempio), ma solo addizioni. Storicamente le modificazioni dei modi di produrre (energia quanto merce) e spostarsi (apertura di nuove vie commerciali e rotte marine) rispondono solo alle logiche di potere ed alle scelte politiche e militari dei diversi stati.
La nostra posizione, quindi, sarà sempre quella dell’opposizione a questo mondo e la sua “riforma” green e rinnovabile, contro il TAP in Puglia, contro la TAV in Piemonte, ma anche nella quotidianità di ogni città […]. Lotte che rifiutano i rapporti con le istituzioni e sempre in opposizione al sistema capitalistico e allo Stato.

La Ciurma del Galeone
alcunistudentipisani@autistici.org

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